sabato 2 marzo 2013

Pd,compagni è tempo del mea culpa.

Le elezioni del 2013 hanno visto ulteriormente scendere il consenso del Pd nel Crotonese. Dal 2008 al 2013, in soli cinque anni, il Pd ha perso il 15,9% dei consensi; un dato che merita più di qualche riflessione. Non siamo più la Stalingrado del Sud, ma questo si sapeva; sparita la classe operaia a Crotone, nel giro di un quindicennio, siamo passati dal 48% del solo Pci ad un magro 23,12% del Pd.
In molti comuni, sopratutto quelli con il maggior numero di abitanti, il Pd è stato superato dal Pdl e in alcuni addirittura anche dal M5S. E' un trend negativo che si protrae dal ballottaggio delle elezioni provinciali del 2009 quando il candidato del Pd Schifino fu sconfitto e per la prima volta la provincia di Crotone passò a destra. L'anno successivo le elezioni regionali confermarono la medesima tendenza e si arrivò al commissariamento del partito democratico. Oggi, nonostante il maltrattamento del Sud e della Calabria da parte del governo Berlusconi - Tremonti - Bossi, malgrado la pessima gestione dell'amministrazione provinciale che ha come unico obiettivo il mantenimento delle poltrone e dello status quo, malgrado la pessima gestione del centro destra e di Scopelliti che ha esportato in regione il "modello Peggio", non siamo riusciti a vincere e ad affermarci come partito.
Molti hanno votato con rabbia e rassegnazione M5S che è diventato il primo partito a Crotone e in Calabria, in molti hanno votato M5S anche per lanciare un segnale. Come partito e come coalizione offrivamo all'Italia il miglior programma e siamo stati gli unici a non raccontare favole e promettere l'impossibile (con noi non ci sarebbe stato nessun rimborso Imu e nessun assegno da 1000 euro per tutti i disoccupati), ma evidentemente non siamo riusciti a convincere l’elettorato della bontà delle nostre idee e delle nostre proposte.
La Calabria e il Crotonese hanno bisogno di una svolta. Nella nostra provincia un giovane su due è disoccupato, il tessuto economico e sociale è inesistente, siamo la zona più povera d'Italia e tra le ultime in Europa, abbiamo un reddito pro capite da Terzo Mondo, l'Aereoporto chiuso, linee ferroviarie inesistenti, il porto che viene "visitato" solo dal mare, un turismo spontaneo e selvaggio, la zona industriale ancora da bonificare che continua ad inquinare il territorio, i fondi europei che vengono gestiti in buona parte per soddisfare le clientele elettorali che ad ogni tornata portano il loro pacchetto di voti, l'ospedale che funziona sempre peggio e l'elenco potrebbe continuare...
In questo contesto nei partiti non si discute più, le ultime proposte per il rilancio di questa meravigliosa terra le hanno fatte i sindacati che oltre a gestire le numerose crisi aziendali e ad assistere migliaia di precari suppliscono i partiti e svolgono le loro funzioni; persino la confcommercio quest'estate aveva redatto delle proposte e affisso manifesti per i negozi della città in cui si evidenziavano tra le tante cose l'assenza della politica.
Le forze, le energie e le opportunità ci sono per rilanciare il Crotonese questo però sarà possibile solo quando i partiti torneranno a fare politica, a discutere e a proporre.
Confrontiamoci con il mondo che ci circonda, organizziamo incontri tematici e su ogni singolo problema chiamiamo a raccolta i cittadini e sentiamo cosa hanno da dirci. Possibile che in questa nostra terra bagnata da un mare che tutti ci invidiano non si riesca a sviluppare un sistema turistico moderno ed efficiente? Ma attenzione il turismo non è portare Rtl (come ha fatto qualche politico "illuminato" a Reggio Calabria a spese del Comune) o il cantante o comico di turno pagato con i soldi di tutti. Turismo vuol dire organizzazione dei sistemi recettivi, organizzazione e riqualificazione delle infrastrutture, vuol dire conciliare il divertimento con l’arte,i sapori e i saperi Possibile che da questa terra si può partire (e si può arrivare) solo con l'autobus? Perché i cittadini crotonesi non possono godere di offerte o di occasioni da parte di compagnie aeree o Trenitalia? Possibile che questa terra riscaldata 365 giorni l'anno dal sole deve continuare ad importare energie?  

Le pale eoliche da sole non bastano, i pannelli devono coprire non solo spazi pubblici ma anche i tetti delle case in modo che i cittadini producano, consumino e vendano energia, questo può essere un primo passo verso la transizione ecologica e la riqualificazione urbana. Perché non istituire proprio a Crotone una scuola specializzata in energie rinnovabile ed incentivare le imprese ad investire e innovare nel campo, in modo da creare a Crotone stesso una fabbrica che produca pannelli o altro.
E’ necessario ed urgente che il partito democratico torni a fare politica vera, aprendosi al confronto con la gente per intercettare i suoi bisogni e farsi promotore di idee di sviluppo del territorio.

Oreste Sabatino                                                                                                                 

Vicesegretario Gd Crotone