venerdì 15 novembre 2013

Appello ai candidati a segretario: la nuova assemblea voti l'ingresso del Pd nel Pse


Mentre in Europa i socialisti ufficializzano e lanciano la candidatura di Martin Schulz alla presidenza della Commissione Europea, in Italia il Pd discute per l'ennesima volta della sua collocazione europea e del rapporto col PSE.

Una discussione che entra nel vivo subito dopo le dichiarazioni di Epifani il quale durante un'iniziativa di partito ha detto che il prossimo congresso del PSE si svolgerà a Roma la prossima primavera. Immediate le repliche di Fioroni e Castagnetti che tra tweet, interviste e articoli esprimono il loro dissenso e la loro contrarietà all'ingresso del Pd nel PSE; a questi si è aggiunto il quotidiano Europa che mercoledì ha dedicato un'intera di giornale sulla crisi dei socialisti in Europa.

A Fioroni e a Castagnetti e a tutti gli altri dirigenti che sono contro l'ingresso del Pd nel PSE perché non vogliono morire socialisti, vorrei ricordare che il PSE, nel 7º congresso tenuto a Oporto, ha modificato il proprio statuto definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica", prospettando la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo del socialismo europeo.
Inoltre come è stato ricordato più volte da Gianni Pittella, nel PSE militano persone provenienti da culture diverse, citando tra questi Martin Schulz socialdemocratico e Jacques Delors cattolico democratico. Francamente stento a capire queste prese di posizioni inutili.

Al quotidiano Europa invece, vorrei ricordare che la sinistra è in crisi perché negli ultimi anni è stata subalterna al pensiero neoliberista e i risultati sono sotto i nostri occhi, malgrado la crisi economica e il fallimento delle destre, la sinistra in Europa arranca. Per ritornare a vincere la sinistra deve ritornare ad essere se stessa, deve ripartire dalla crisi e riscoprire la bellezza e il significato delle sue parole: Stato, uguaglianza, lavoro, diritti, saperi tanto per citarne alcune. Il Pd deve entrare nel PSE per aiutare i socialisti a cambiare la politica macroeconomica europea, se non partiamo da lì mai usciremo da questa crisi.

L'ingresso del Pd nel PSE è una battaglia che insieme ad altri Giovani Democratici e dirigenti del Pd porto avanti da anni, sulla questione ho scritto e dibattuto in varie occasioni.                                 

Con questo articolo quindi, non voglio esprimere un mio pensiero, ma lanciare un appello a tutti i candidati alla segretaria nazionale, ai quali dico: visto che siete d'accordo tutti(almeno a parole) sull'entrata del Pd nel PSE, il giorno della prima assemblea nazionale, indipendentemente da chi vincerà il congresso tutti e quatto, presentate un ordine del giorno che abbia come oggetto l'entrata del Pd al PSE in modo da sciogliere uno dei nodi che questo partito si porta avanti da troppo tempo e dare piena legittimità a questo ingresso.

Oreste Sabatino                                                                                                                 Vicesegretario Gd Crotone

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