domenica 1 maggio 2011

1°Maggio,la festa dei lavoratori.


La festa del 1° Maggio intende annualmente ricordare la conquista del diritto al lavoro,espressione di dignità e libertà. Nel 1891 il II Congresso dell’Internazionale ,riunito a Bruxelles,deliberò di rendere permanente la ricorrenza. L' 1° Maggio diventa così la festa dei lavoratori,in ricordo di quanti manifestarono insieme per rivendicare i propri diritti.


 Durante il Ventennio fascista la festività fu sostituita dalla Festa del Lavoro italiano il 21 aprile,per essere poi ripristinata nel 1945 al termine del conflitto mondiale,sei giorni dopo la liberazione. La pagina più sanguinosa e nera del primo maggio fu quella del 1947 quando a Portella della Ginestra(PA). La banda di Salvatore Giuliano sparò sul corteo di due mila lavoratori giunti per festeggiare insieme ai compagni la tanto aspettata festa. Il fuoco provocò undici morti e cinquanta feriti. Col passare degli anni  le trasformazioni economiche e sociali hanno cambiato il senso e il valore di questa festa, che da sempre ha distinto la classe operaia.
Dal 1990 le tre confederazioni generali CGIL,CISL e UIL  organizzano a Roma un concerto ed il cosiddetto “concerto del 1° Maggio” a cui partecipano centinaia di persone ogni anno.
Ma al giorno d’oggi il lavoro è un lusso, non più un diritto costituzionale.
 In Italia, la situazione è drammatica. L’agenda del governo Berlusconi ha messo da parte i problemi degli italiani,lavoro in primis,sostituendoli con le proprie vicende private,lasciando i lavoratori abbandonati a stessi,come nel caso Fiat, dove s’è dato l’assenso al “ricatto” di Marchionne senza discuterne preliminarmente con l’azienda. E potrebbero ancora essere citati gli esempi dei lavoratori della Vinyls,dell’Omsa e di altre aziende. Secondo i calcoli, dall’inizio dell’anno, presso il ministero dello Sviluppo Economico, sono arrivati 170 tavoli di crisi aziendale e 92 imprese di amministrazione straordinaria con circa 200.000 lavoratori coinvolti.
In merito a questo, è intervenuto ieri  nel discorso celebrativo del 1° Maggio il Capo dello Stato chiedendo “coesione politica e sindacale per rilanciare l’economia e puntare sopratutto sui giovani,Sud e risanamento dei conti.”
I dati dell’Istat ci dicono che in Italia quasi un terzo dei giovani, il 28,7% , è senza lavoro,mentre il tasso generale di disoccupazione è all’8,3% e la nuove assunzioni,  per l’80%, sono assunzioni precarie.
Il primo punto in agenda deve essere il lavoro. Il lavoro da stabilità e dignità alla persona umana. E’ un dovere del governo garantire questo diritto. Nell’Art.1 della nostra Costituzione si legge: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Uno degli articoli più belli e significativi del mondo, ha tra i suoi pilastri costituzionali il lavoro e la sovranità. Una nazione senza lavoro e sviluppo non cresce,ed una nazione che non cresce è destinata al declino.
Oreste Sabatino                                                                                                                    
Coordinatore Gd di San Nicola dell'Alto

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